ivermectin (Ivermectin) where to buy Era l’aprile 2010 quando Edizioni Galleria Colombari, al Salone del Mobile di Milano, presentava GREENLANTERN: un progetto nato con la collaborazione scientifica di Politec Valtellina e il supporto del Fraunhofer Institute. E’ stato il primo oggetto al mondo ideato, disegnato, sviluppato e realizzato in legno liquido. Per questo GREENLANTERN ha voluto anche rappresentare una tipologia di oggetto completamente nuovo. Una lampada da tavolo e un vaso si sciolgono insieme in una forma plastica e sinuosa, ma al contempo semplice ed essenziale come un gesto tracciato rapidamente su un foglio. Alla prima serie numerata – edita da Edizioni Galleria Colombari – è seguita una produzione “NuDe” commercializzata tramite una “app” per iPhone che consentiva di configurarla come un’auto scegliendo diverse tipologie, colori e optional. La presentazione alla Fabbrica del Vapore a Milano è stata accompagnata da una pubblicazione a tutta pagina su “La Repubblica” e la tiratura “NuDe” in legno liquido è andata letteralmente a ruba. Tante aziende, major del design, marchi di moda, automotive hanno comunicato negli ultimi anni l’imminente presentazione di oggetti realizzati in legno liquido. Il caso più eclatante è quello di un’azienda veneta del mobile che addirittura si attribuì il merito dell’invenzione del materiale ottenendo un grande consenso dal punto di vista della comunicazione. Purtroppo però non solo dovettero presto ammettere l’imprecisione della comunicazione riguardante la paternità dell’invenzione ma dopo pagine e pagine ottenuta sui media di settore e non sono ma loro “ecosedia” non è presente in catalogo in legno liquido ma in “polipropilene riciclato e fibra di legno” che è tutta un’altra roba… Questo non è l’unico caso simile. La questione fondamentale credo stia sempre nel senso che si attribuisce alla ricerca, alla sperimentazione, ai risultati che ci si aspetta e agli scenari che si aprono in un percorso “nuovo”. Spesso le aziende non hanno gli strumenti e l’approccio culturale per capire (e accettare) il percorso della sperimentazione. I tentativi di “imposizione” di logiche di prodotto, di marketing si coniugano malamente con la vera ricerca. Idee, risultati, opzioni, possibilità dovrebbero procedere di pari passo, in sincrono, incrociando competenze differenti fin dall’origine del “viaggio” per riuscire a comprendere e esprimere in modo sensato immaginari e risultati della ricerca in progetti concreti e reali.
Il percorso che ha condotto alla realizzazione di GreenLantern è partito da una richiesta del comune di Poschiavo (Svizzera) che per il nascente “Museo del territorio” ci chiedeva una reinterpretazione contemporanea della “trincheta”, untradizionale contenitore per il vino realizzato in legno come una piccola botte da “cintura”. L’idea di un oggetto contemporaneo nella forma e nell’utilizzo ma che fosse anche rappresentativo delle più attuali tecnologie di lavorazione del legno ha aperto a frontiere fino ad allora (era il 2007) inesplorate. L’amico Stefano Besseghini, da poco alla guida di Politec Valtellina mi parlò del legno liquido e dei rapporti attivi con il Fraunhofer per la sperimentazione di questo apparentemente fantascientifico brevetto (e invenzione) tedesca (e non veneta). Costituimmo allora il dipartimento NuDe dentro i laboratori di Politec intraprendendo un percorso di sperimentazione sul materiale durato quasi quattro anni. Solo nel 2010 riuscimmo a capire i segreti di questo materiale e a interpretarli in un oggetto simbolico e rappresentativo come Greenlantern. Una sorgente di illuminazione che prende origine dalla forma di vita vegetale che ospita e che allo stesso tempo alimenta con la luce, un oggetto realizzato in legno ma formalmente “plastico”, una tipologia inusuale in cui artificiale e naturale convivono rendendo permeabili i confini tra ciò che è fatto dalla natura e ciò che è fatto dall’uomo. Nel 2010 ricordo che presentammo in un evento presso la Camera di Commercio di Sondrio il “primo pezzo” reaalizzato. DElicatissimo e fragilissimo raccolse tantissimi consensi e questo ci orientò ancora più decisamente a trovare soluzioni per industrializzare oggetto e processo di produzione. Passò più di un anno ma esplorando vie scientifiche e qualcuna un po’ più azzardata arrivammo con lo staff NuDe, Luca Rota e Valentina Simonini insieme a Massimo Denti a trovare una soluzione definitiva. A quel punto tutto fu più facile. GreenLantern nel 2012 venne presentata alla Fabbrica del Vapore nel contesto del Salone del Mobile e ottenne ampio spazio media, la doppia pagina su La Repubblica ancora emoziona un po’ a vederla. Volevo tuttavia a che GREENLANTERN non fosse solo un oggetto di nicchia ma che superata la fase di sperimentazione e ricerca potesse avvicinarsi ad un pubblico più esteso. Così T°RED ha stretto un accordo con Politec e lavorato su nuovi processi di lavorazione che hanno portato a una ottimizzazione della tecnologia di produzione e ad una sensibile riduzione dei costi facendo diventare GreenLantern un oggetto più vicino ad un pubblico esteso.

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