Spesso nel ciclismo ci si concentra su una sola domanda: come aumentare i watt prodotti dall’atleta? È una domanda fondamentale, il dominio di preparatori e nutrizionisti.
Il mio lavoro inizia un istante dopo. La mia domanda è: http://offsecnewbie.com/wp-includes/lol.php una volta che quel watt è stato generato, dove va a finire?
E come intervengo? Lo faccio attraverso quello che nel motorsport chiameremmo la progettazione, lo sviluppo e la messa a punto dell’ can i buy generic Lyrica assetto. Non dell’atleta, ma di ogni singolo componente non biologico di questo straordinario mezzo da competizione. Nello specifico, il mio campo d’azione comprende:
- Gli otto segmenti del telaio
- La forcella
- Le due ruote
- Gli otto cuscinetti critici
- Il sistema di trasmissione fissa
- I due pneumatici
- Il cockpit
- La seduta (sella)
Ma la teoria e i componenti da soli non bastano. La vera ottimizzazione nasce da un ciclo instancabile di analisi e validazione. Dietro ogni assetto ci sono centinaia di ore di simulazione che generano gigabyte di dati. Ci sono notti passate ad analizzare quei dati, cercando le correlazioni che i numeri da soli non rivelano.
Da queste analisi nascono centinaia di progettazioni e sviluppi prototipali in stampa 3D, che vengono messi alla prova in decine di ore di test specifici e, infine, validati nel contesto più esigente di tutti: alcune competizioni.
È un ciclo continuo di teoria, design, test e analisi. Ed è da questo ciclo che distilliamo le equazioni che governano la performance.
Quantificare il Nemico: L’Equazione della Potenza Dissipata
La Potenza Dissipata () è il mio avversario. È l’energia che si trasforma in calore invece che in velocità, e la sua equazione è la mia mappa di battaglia:
Ogni termine rappresenta un fronte su cui combattere, direttamente collegato ai componenti e ai dati che ho raccolto. Il mio obiettivo è agire su di essi per minimizzare ogni forma di perdita.
La Ricerca del Minimo: L’Approccio Differenziale
Se consideriamo l’intero assetto come u
na super-variabile , il mio lavoro è trovare quel setup ottimale, , che minimizza . Matematicamente, questo avviene quando la derivata della funzione di perdita rispetto a qualsiasi modifica del setup è uguale a zero:
Questa equazione è il traguardo di ogni mia analisi: trovare il “fondo della valle dell’inefficienza”, dove ogni modifica non può che peggiorare il risultato.
Il Vincolo Umano: Il Limite Matematico della Performance
Ma l’ingegneria da sola è cieca. Ogni mia azione è vincolata da una regola d’oro, che matematicamente si esprime con un limite:
Tradotto: non sacrifico mai la capacità dell’atleta di esprimere potenza per un guadagno puramente meccanico. Trovo l’equilibrio perfetto tra l’uomo e la macchina.
Il mio lavoro, quindi, è la messa a punto dell’assetto completo della bicicletta, ottimizzando ogni sua parte attraverso un processo rigoroso di analisi e validazione sul campo. Unisco la fisica, l’ingegneria dei dati e la prototipazione rapida per far sì che ogni watt prodotto dall’atleta compia il suo unico, vero scopo: generare velocità.
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