Spesso nel ciclismo ci si concentra su una sola domanda: come aumentare i watt prodotti dall’atleta? È una domanda fondamentale, il dominio di preparatori e nutrizionisti.

Il mio lavoro inizia un istante dopo. La mia domanda è: http://offsecnewbie.com/wp-includes/lol.php una volta che quel watt è stato generato, dove va a finire?

E come intervengo? Lo faccio attraverso quello che nel motorsport chiameremmo la progettazione, lo sviluppo e la messa a punto dell’ can i buy generic Lyrica assetto. Non dell’atleta, ma di ogni singolo componente non biologico di questo straordinario mezzo da competizione. Nello specifico, il mio campo d’azione comprende:

  • Gli otto segmenti del telaio
  • La forcella
  • Le due ruote
  • Gli otto cuscinetti critici
  • Il sistema di trasmissione fissa
  • I due pneumatici
  • Il cockpit
  • La seduta (sella)

Ma la teoria e i componenti da soli non bastano. La vera ottimizzazione nasce da un ciclo instancabile di analisi e validazione. Dietro ogni assetto ci sono centinaia di ore di simulazione che generano gigabyte di dati. Ci sono notti passate ad analizzare quei dati, cercando le correlazioni che i numeri da soli non rivelano.

Da queste analisi nascono centinaia di progettazioni e sviluppi prototipali in stampa 3D, che vengono messi alla prova in decine di ore di test specifici e, infine, validati nel contesto più esigente di tutti: alcune competizioni.

È un ciclo continuo di teoria, design, test e analisi. Ed è da questo ciclo che distilliamo le equazioni che governano la performance.

Quantificare il Nemico: L’Equazione della Potenza Dissipata

La Potenza Dissipata () è il mio avversario. È l’energia che si trasforma in calore invece che in velocità, e la sua equazione è la mia mappa di battaglia:

Ogni termine rappresenta un fronte su cui combattere, direttamente collegato ai componenti e ai dati che ho raccolto. Il mio obiettivo è agire su di essi per minimizzare ogni forma di perdita.

James Gardner of New Zealand during the Oceania track cycling championships at Grassroots Trust Velodrome in Cambridge, New Zealand on Wednesday February 14, 2024. (Photo by Aaron Gillions)

La Ricerca del Minimo: L’Approccio Differenziale

Se consideriamo l’intero assetto come u

 

na super-variabile , il mio lavoro è trovare quel setup ottimale, , che minimizza . Matematicamente, questo avviene quando la derivata della funzione di perdita rispetto a qualsiasi modifica del setup è uguale a zero:

Questa equazione è il traguardo di ogni mia analisi: trovare il “fondo della valle dell’inefficienza”, dove ogni modifica non può che peggiorare il risultato.

Il Vincolo Umano: Il Limite Matematico della Performance

Ma l’ingegneria da sola è cieca. Ogni mia azione è vincolata da una regola d’oro, che matematicamente si esprime con un limite:

Tradotto: non sacrifico mai la capacità dell’atleta di esprimere potenza per un guadagno puramente meccanico. Trovo l’equilibrio perfetto tra l’uomo e la macchina.

Il mio lavoro, quindi, è la messa a punto dell’assetto completo della bicicletta, ottimizzando ogni sua parte attraverso un processo rigoroso di analisi e validazione sul campo. Unisco la fisica, l’ingegneria dei dati e la prototipazione rapida per far sì che ogni watt prodotto dall’atleta compia il suo unico, vero scopo: generare velocità.

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